Bio della Storia
L’annuncio del nuovo trasferimento a Messina fu una gioia per tutti noi, non solo perché si trattava di un altro passo importante nella carriera di papà, ma soprattutto perchè in questo modo ritornavamo in Sicilia e ci riavvicinavamo ai nonni e ai cugini. I miei trovarono una casa molto bella in viale della Libertà, proprio di fronte all’attracco dei traghetti privati. Aveva una grande finestra nel salone con tutto lo Stretto di fronte che era come contemplare un grande quadro in movimento.
Io lì incontrai il primo più grande amico d’infanzia, che poi rividi più tardi, grazie a Facebook. Lì feci la prima dicharazione d’amore ad una mia compagna di classe (in prima media), anche se lei mi rispose che aveva già un fidanzatino. Lì la mia sorella più grande ha conosciuto quello che sarebbe diventato prima medico e poi suo marito, con il quale hanno poi avuto un figlio. Ricordo che il trasferimento fu preceduto da un incontro a Santa Flavia dove vennero i funzionari di banca e si creò subito un clima molto positivo, per tutto il periodo di Messina, purtoppo più breve degli altri trasferimenti. A cavallo fra il 1972 e il 73 arrivò il trasferimento a Roma.
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